Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.



 
IndiceIndice  Ultime immaginiUltime immagini  CercaCerca  RegistratiRegistrati  AccediAccedi  

 

 DOCUMENTO DOCENTI LICEO GOBETTI

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Admin
Admin



Messaggi : 119
Data di iscrizione : 14.10.08

DOCUMENTO DOCENTI LICEO GOBETTI Empty
MessaggioTitolo: DOCUMENTO DOCENTI LICEO GOBETTI   DOCUMENTO DOCENTI LICEO GOBETTI Icon_minitimeDom Ott 19, 2008 1:21 am

Siamo un gruppo di
insegnanti e personale ATA del Liceo Scientifico Piero
Gobetti di Bagno a Ripoli (prov.di Firenze) e vogliamo
esprimere la nostra posizione fortemente critica nei
confronti del d.l. 137 del 1.9.08 (già trasformato in
legge) ed il nostro totale disaccordo su alcuni punti
specifici di esso.


L’origine del decreto
risiede in quanto detto nell’articolo 64 comma 3 della
legge 133 del 6 agosto 2008 (più nota come Legge
Brunetta):


“Per la realizzazione
delle finalità previste dal presente articolo, il
Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e
delle finanze … predispone, entro quarantacinque giorni
dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un
piano programmatico di interventi volti ad una maggiore
razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e
strumentali disponibili, che conferiscano una maggiore
efficacia ed efficienza del sistema scolastico”


Ora le finalità
dell’articolo 64, che, pur riguardando la scuola, non
contiene nessun riferimento di carattere formativo,
educativo o, anche in senso lato, culturale, ma che,
nello stesso tempo, pone le premesse per un radicale
riassetto del sistema scolastico italiano (cfr. comma 4
), sono assai chiare: il comma 6 recita infatti:


“Fermo restando il
disposto (…) devono derivare per il bilancio dello Stato
economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di
euro per l’anno 2009, a 1650 milioni di euro per l’anno
2010, a 2538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3188
milioni di euro a decorrere dell’anno 2012.”


Risulta quindi chiaro che
l’unico criterio di intervento in materia è quello
economico, di risparmio, con un totale disinteresse per
l’aspetto della formazione e del diritto all’istruzione
ed allo studio, diritti costituzionali evidenti per
chiunque sia dotato di buon senso. Non possono bastare
affermazioni generiche e sporadiche quali quella
iniziale “Ai fini di una migliore qualificazione
dei servizi scolastici e di
una piena
valorizzazione professionale del personale
docente…”,
quando poi si legge, ad esempio,
(comma 4 f ter). “nel caso di chiusura o
accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei
piccoli comuni, lo Stato, le
regioni e gli enti
locali possono prevedere specifiche misure finalizzate
alla riduzione del disagio degli
utenti”;
dove fa tremare quel “possono”. Da una parte parole
vuote, dall’altra la concretezza di tagli drastici e
immediati. Caro Ministro, pur nella nostra ignoranza,
Machiavelli lo abbiamo letto!


Non siamo contrari per
principio ad una riforma degli ordinamenti scolastici ed
anche all’uso oculato e razionale delle risorse
economiche, ma siamo totalmente contrari a provvedimenti
che, senza alcuna considerazione delle finalità proprie
della scuola (l’istruzione e la formazione civile,
culturale e professionale delle persone) mirino nei
fatti ad un suo ridimensionamento nei tempi, nei
contenuti e nella qualità. E tali appaiono quelli
previsti dal d.l .137.


In particolare riteniamo
inaccettabile la disposizione contenuta nell’art.4 che
prevede classi affidate ad un insegnante unico con la
riduzione del tempo scuola a sole 24 ore settimanali.
Sembra che non si tenga conto della attuale realtà
sociale presente un po’ in tutta Italia, che fa sì che
sempre più approdino alla scuola elementare alunni di
matrici culturali e linguistiche diverse, per non
parlare poi delle differenziazioni sociali e culturali
già presenti e delle problematiche legate alle dinamiche
familiari: tutti elementi che complicano il processo di
apprendimento e formazione personale dei bambini (già
di per sé complesso) e che sarebbe pura presunzione
pretendere di risolvere da soli ed in sole quattro ore
giornaliere. O forse non ci vogliamo rendere conto che
gli operatori della scuola devono già ora far fronte a
‘comportamenti’ che derivano dalla ‘formazione’ che gli
alunni ricevono dai canali esterni alla scuola (spesso
nettamente più forti di essa) come mass media, contesti
familiari e sociali e che ‘non sempre’ sono in linea con
la formazione civile e culturale che alla scuola si
richiede di dare? Non è già abbastanza arduo il
compito? Vogliamo ancora ridurre gli spazi e gli
effetti del lavoro scolastico? Non si riesce, infatti, a
capire come un maestro, se è da solo ed ha meno tempo a
disposizione, possa riuscire a far ottenere ai suoi
alunni un livello di formazione migliore. Quanto alla
presunta motivazione pedagogica del bisogno di un
modello unico per i bambini in età di scuola primaria,
che peraltro non risulta scritta nel decreto ma che è
stata enunciata solo attraverso dichiarazioni televisive
(verba volant scripta manent!), ci appare risibile in
una società complessa come la nostra. A meno che
l’intento non sia quello di procedere, oltre che al
risparmio, a ‘fare ordine’ nella scuola, a ripulirla dai
soggetti indesiderati ed a considerare un peso e non una
risorsa la formazione delle persone che, in certo senso,
si dovranno arrangiare da sole. E’ più che un sospetto,
viste le disposizioni affiancate a quelle prima
ricordate: l’adozione del voto come strumento principale
di valutazione (solo affiancato dal giudizio) renderà
sicuramente più ‘sbrigativo’ un procedimento complesso
(come la valutazione, appunto) e più ‘agevole’ il
processo di ‘selezione’, anche perché si attribuirà
molta importanza al comportamento degli alunni: sarà
quindi per un verso più facile ‘fermare’ gli alunni
cosiddetti problematici e per un altro valutare gli
altri solo in base al ‘buon comportamento’ dando meno
importanza al reale livello di apprendimento. Questo, se
è discutibile di qualunque ordine di scuola si tratti, è
particolarmente inaccettabile per la primaria, che deve
iniziare la formazione della persona e non sanzionare,
in un’età in cui la responsabilità personale può essere
invocata fino ad un certo punto, comportamenti devianti.
E pensare che la scuola primaria italiana è giudicata a
livello europeo (e non solo) di livello assai buono: la
riforma della scuola comincia dallo ‘smantellamento’ di
ciò che abbiamo di meglio! Quanto questo sia
intelligente ciascuno lo può capire!


Quelle del decreto
1.9.2008 (che, come tutti decreti legge, è motivato con
la necessità di “di disposizioni urgenti in materia di
istruzione e di università” salvo poi non dare nessuna
motivazione dell’urgenza, se non quella del risparmio)
ci paiono disposizioni che hanno ben poco a che fare con
il miglior funzionamento della scuola, che pur è
necessario e che molti operatori della scuola perseguono
faticosamente nella loro carriera, consapevoli del
dovere di aggiornare continuamente la propria
professionalità ed il servizio che offrono. Sono
disposizioni, su quello che dovrebbe essere un nodo
essenziale di una società civile, l’istruzione, su cui
ci dovrebbe essere almeno una base comune di confronto e
discussione (non necessariamente prolungate negli anni:
si può fare, se si è capaci di governare) e non
imposte in poche settimane di periodo estivo. Proprio
per questo ci siamo sentiti in dovere di intervenire,
consci dei limiti del nostro intervento, ma anche del
fatto che ogni persona ha il diritto-dovere di esprimere
la propria opinione, specie su argomenti di grande
rilevanza sociale , per prendere nettamente le distanze
da disposizioni dalle quali dissentiamo totalmente, che
tendono verso un sistema di istruzione che, a nostro
giudizio, se attuato, produrrà effetti negativi a breve,
medio e lungo termine. La speranza è quella di offrire
un contributo a coloro ai quali interessa la formazione
delle giovani generazioni e, più in generale, di tutti.


Rossella Baldini

Marice Massai
Marco Beconcini
Elena Materassi
Silvio Biagi
Daniela Mugnai
Andrea Bigalli
[size=9]Rosanna Pelatti
Paolo Boncinelli
Roberta Pinzauti
Rita Borghesi
Doria Polli
Leonardo Bucciardini
Francesca Querci
Vincenza Caccamo
Antonio Restivo
Claudia Ceccarani
Antonella Roselli
Tosca Umbri
Massimo Mariani
Pasquale Carito
Sauro Galli
Alessandro Dei
Marco Salucci
Valerio Del Nero
Gabriella Settesoldi
Laura Donnini
Judith Siegel
Maddalena Frascati
Fabio Sottili
Damiano Frullani
Monica Taccogna
Gianni Garonni
Manuela Taddei
Silvia Gori
Andrea Zanfei
Barbara Graziosi
Stefano Zani
Ivana Guerri
Sonia Rogai
Carla Imparato
Valentina Della Schiava
Cristina Marchetti
Domenico Rossi
Eliana Di Bella
Lucia Melone
Claudio Mariotti
Agnese Landini
Giovanni De Lorenzo
Rita Del Francia
Stefania Sordi
Cesare Di Gaeta
Tiziana Guerrini
Simona Manzini
Milena Michelacci
Cristina Monducci
Massimo Bartoli
Luigi Roseto
Raffaele Pezzella
Virginio Rivano
Torna in alto Andare in basso
https://coordinamento.forum.st
 
DOCUMENTO DOCENTI LICEO GOBETTI
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» DOCUMENTO STUDENTI LICEO GOBETTI
» 23 Ottobre - CONFERENZA LICEO GOBETTI
» DIALOGOS CORLEONE - COMUNICATO STAMPA LICEO GOBETTI
» 23 Ottobre - CONFERENZA ASSESSORE SIMONCINI LICEO GOBETTI

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
 :: STAMPA E GIORNALISMO :: STAMPA-
Vai verso: